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UCRAINA – Zelensky gira mezza Europa e chiede aiuto, ma evita di relazionarsi con le province indipendentiste che bombarda

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto un briefing a Parigi dopo l’ incontro con il presidente francese Emmanuel Macron.

La riunione tra Macron e Zelensky , alla quale si è collegata anche la Merkel, è durata circa un’ora e mezza. Durante l’incontro i due hanno discusso ‘il rafforzamento delle truppe russe ai confini con l’Ucraina’, il futuro incontro dei consiglieri in formato Normandia e le prospettive per l’adesione dell’Ucraina in l’UE e la NATO.

Nella conferenza stampa,  Zelensky dopo aver elogiato e ringraziato Macron ha parlato della situazione in Donbass. Riferendo sul regime di cessate il fuoco, Zelensky ha detto che il regime di cessate il fuoco nell’est ha funzionato “molto bene”. Ma che dall’inizio di gennaio “abbiamo assistito a una complicazione della situazione in territorio occupato, un aumento dei bombardamenti sulla linea di contatto”. 

Questa quindi la costante da parte ucraina: i russi minacciosi al confine e i bombardamenti delle milizie del Donbass sui militari ucraini.

Tuttavia, il bollettino del Centro comune per il controllo e il coordinamento del regime di cessate il fuoco, rivela una realtà ben diversa. Solo nella giornata del 16 aprile 2021, l’Ucraina ha compiuto le seguenti violazioni al cessate il fuoco:

 – Un villaggio nel nord di Donetsk nella notte è stato colpito con 2 missili guidati anticarro ATGM.

24 granate da mortaio con un calibro di 82 e 120 mm sono state lanciate alla periferia di Donetsk e sul l’area circostante. Il territorio dell’ex aeroporto della capitale e l’area del villaggio di Veseloe sono stati presi di mira.

E’ stato bombardato il distretto Kievsky di Donetsk e un civile è stato ucciso.

La 58a brigata ucraina ha aperto il fuoco sui i quartieri residenziali del distretto Kievsky di Donetsk, sparando 5 granate da mortaio con un calibro di 120 mm . A seguito del bombardamento dei militari ucraini, un uomo ha ricevuto ferite da schegge e due case sono state danneggiate a Novorossiyskaya .

La 28a brigata ucraina ha usato mitragliatrici di grosso calibro contro l’area di Staromikhaylovka.

L’esercito ucraino  ha sparato 30 colpi con le armi di bordo si un  BMP-2 sulle postazioni VFU nella zona di Marinka

In tutto la parte ucraina, nell’ultima settimana, avrebbe violato il cessate il fuoco in tutto 29 volte.

Ovviamente, le forze ucraine sulla linea di contatto non hanno senso, a meno che la leadership ucraina non pensi che il Donbass voglia invadere l’Ucraina.

Rimane il dato che le violazioni, da settembre dell’anno scorso, sono talmente tante che ormai la popolazione civile, le percepisce come la quotidianità. In proposito,  è interessante  il report di  Rangeloni che ci ragguaglia sulla situazione a Donetsk:

Rangeloni:

Negli ultimi tempi sono aumentate le minacce di nuovi conflitti. Attorno al Donbass, linea di scontro tra interessi di USA e Russia, la tensione è alta. Come viene percepita questa crisi tra Washington e Mosca all’interno di questa regione? Paradossalmente non si notano particolari tensioni, anche perché la guerra non è mai finita e procede come una routine con paure, morti e bombe. Non c’è panico e non ci sono particolari allarmismi. C’è solo una tremenda voglia di tornare alla pace.

La popolazione dopo sette anni di aggressioni, ancora si vede attaccata e non capisce la logica di tutto questo, chiede solo la pace.

Mentre Zelensky chiede ossessivamente aiuto a tutto l’occidente, evita però di dire che da gennaio ha ammassato truppe sulla linea di contatto delle DPR ed aveva pianificato di attaccare.
In risposta, Mosca ha reagito ed ha schierato le proprie forze come garante della tregua degli accordi di Minsk. Ora Zelensky ‘frena’ solo perchè dal lato russo,  sono schierate più forze delle sue e non è più sicuro dell’aiuto diretto degli USA.

La dinamica è questa, ma tutto il mondo, non appena balena un indebolimento della propria presa, grida all’aggressione russa.

Questo dramma potrebbe risolversi facilmente se Zelensky domandasse alla popolazioni del Donbass – che ama così tanto da sparargli ogni giorno – cosa vogliono.  Zelensky sa cosa si si sentirà rispondere, perciò evita di fare certe domande.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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