UE: nuova legge sui migranti, mentre non si rimuovono le cause delle migrazioni

U na recente legge europea sull’asilo e sull’immigrazione è stata approvata con l’intento di rafforzare la protezione dei confini esterni e promuovere una maggiore solidarietà tra i paesi membri dell’Unione Europea.

Gli aspetti fondamentali di questa legislazione includono:

  • Un avanzamento nel processo di filtraggio dei flussi migratori presso i confini dello spazio Schengen.
  • L’istituzione di centri di detenzione nei pressi dei confini di Schengen, destinati a trattenere coloro che tentano di attraversarli.
  • L’imposizione ai paesi sottoposti a forte pressione migratoria, come l’Italia, di distribuire i migranti in altri stati membri dell’UE, prevedendo una sanzione di 20.000 euro per ogni migrante non accolto.

Questa legge sull’immigrazione viene presentata come un traguardo importante.

Su Quotidiano Nazionale il ministro degli Interni Piantedosi dice che l’Italia esprime grande soddisfazione per l’accordo raggiunto in merito alla questione dei migranti. “Abbiamo rimesso in primo piano il tema dell’immigrazione nell’agenda europea e, grazie alla nostra capacità di bilanciare responsabilità e solidarietà, siamo riusciti a sbloccare e portare a termine una trattativa che era in stallo da tempo”, afferma il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.

“L’adozione del Patto rappresenta un importante traguardo sia per l’Europa che per l’Italia, che ora può avvalersi di nuove normative per regolare i movimenti migratori e combattere il traffico di esseri umani”, prosegue, evidenziando che “il Patto è il risultato di estese negoziazioni, nelle quali l’Italia ha avuto un ruolo di primo piano, mirando a una soluzione equilibrata che alleviasse il senso di isolamento dei paesi di frontiera dell’UE, più vulnerabili alle ondate migratorie”.

Inoltre, aggiunge: “Desidero ringraziare i colleghi che, nei vari incontri, sia formali che informali, e recentemente a Bruxelles il 4 dicembre scorso, hanno costantemente riconosciuto e apprezzato la posizione italiana, che ha perseguito l’obiettivo di fornire all’Europa strumenti più efficaci per superare il regolamento di Dublino e affrontare in modo realmente solidale la sfida dell’immigrazione”.

Ma la legge non cambia il sistema delle ridistribuzioni

Tuttavia, emerge una certa ambiguità. Esse sono state illustrate efficacemente durante il programma “Punchline” su C news e EUR 1, incentrato sulle politiche europee in materia di immigrazione e asilo, ove è intervenuto Alexandre Devecchio, caporedattore di Le Figaro. Egli ha criticato l’accordo europeo sulla riforma dell’immigrazione, paragonandolo alla situazione francese: “È come con la legge sull’immigrazione in Francia, dove i cittadini chiedono una legge per ridurre l’immigrazione e si ritrovano con una normativa sulla regolarizzazione. In Europa, si chiede di respingere i migranti, ma la risposta è la loro redistribuzione. (…) Per quanto riguarda le barche, non sono nemmeno sicuro che sia necessario modificare il diritto marittimo, che prevede l’approdo sulla costa più vicina, mentre Frontex agisce come un servizio taxi riportando i migranti in Europa”.

Innovazioni fantasiose: incentivi economici per il rimpatrio volontario

Il Ministero degli Interni finlandese propone di offrire 5.300 euro ai migranti il cui asilo viene negato, a condizione che facciano ritorno volontariamente nel loro paese d’origine entro 30 giorni. Questa iniziativa è stata annunciata attraverso un comunicato stampa.

“Secondo la nuova normativa, l’importo per il rimpatrio volontario sarà di 5.300 euro se la richiesta viene presentata entro 30 giorni dalla notifica della prima decisione negativa sull’asilo o dal ritiro della domanda”, si legge nel comunicato.

La normativa entrerà in vigore il 1° gennaio 2024. Se la richiesta viene presentata dopo i 30 giorni, il richiedente asilo riceverà solo 2.000 euro per il rimpatrio, come specificato dal ministero.

Il pagamento non è previsto per coloro che si trasferiscono in un altro paese dell’UE o dello spazio Schengen, o in un paese i cui cittadini non necessitano di visto per entrare in Finlandia.

Considerazioni finali

In conclusione, non sembra emergere un cambiamento radicale basato su una diversa comprensione della situazione. Nonostante le aspettative degli europei per politiche volte a ridurre l’immigrazione, le decisioni politiche spesso si traducono in leggi che si limitano a distribuire i migranti tra i vari paesi, senza esaminare le richieste di asilo nel paese d’origine per prevenire migrazioni non necessarie.

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