L’ex commissario europeo Thierry Breton si è reso protagonista di affermazioni che suscitano non poche perplessità riguardo al rispetto delle dinamiche democratiche e delle libertà di informazione nell’Unione Europea. Durante una recente intervista, ha espresso posizioni che gettano cupe ombre sul ruolo delle istituzioni europee nell’ambito delle elezioni nazionali dei suoi Stati membri.
Breton ha citato esplicitamente le elezioni generali in Germania, affacciando l’ipotesi di un possibile intervento dell’UE qualora il partito di destra AfD dovesse ottenere la maggioranza. Questo intervento, secondo quanto lasciato intendere, dovrebbe seguire lo stesso schema di quanto avvenuto in Romania nel 2024, quando Bruxelles sarebbe intervenuta per ostacolare il candidato di destra Calin Georgescu. “Facciamo rispettare le nostre leggi in Europa quando c’è il rischio che vengano eluse. E se non vengono rispettate, l’intervento diventa inevitabile”, ha dichiarato Breton. “Lo abbiamo fatto in Romania e, se necessario, lo faremo anche in Germania”, ha aggiunto.
Particolarmente controversa è stata la sua accusa nei confronti di Elon Musk, che avrebbe agito in modo da configurare una potenziale interferenza nelle elezioni tedesche. Breton si riferiva a una conversazione in streaming su X tra Musk e Alice Weidel, leader dell’AfD. Secondo l’ex commissario, questo evento potrebbe rappresentare una violazione delle normative europee, sufficientemente grave da giustificare un intervento dell’UE per annullare un’eventuale vittoria dell’AfD.
L’ex commissario UE Thierry Breton rivela le intenzioni liberali di annullare le prossime elezioni in Germania:
Lo abbiamo fatto in Romania e dovremo ovviamente farlo, se necessario, in Germania. #UE pic.twitter.com/R8MYDGJMZC— Patrizio Ricci (@vietatoparlare) January 12, 2025
A supporto delle sue dichiarazioni, Breton ha evocato il precedente rumeno, lasciando intendere che le stesse misure adottate contro Georgescu potrebbero essere replicate in Germania. Questo atteggiamento alimenta i dubbi sull’equilibrio tra la necessità di far rispettare le leggi europee e il rispetto delle scelte sovrane dei cittadini degli Stati membri.
L’atteggiamento di Breton nei confronti della libertà di informazione non è nuovo. Già in passato si era reso protagonista di dichiarazioni polemiche. Ad esempio, durante un dibattito sul Digital Services Act, aveva affermato che le piattaforme online devono essere “pienamente responsabili dei contenuti ospitati”, sollevando preoccupazioni sul rischio di una censura preventiva. Inoltre, nel contesto delle proteste in Francia nel 2023, Breton aveva avvertito che “chi diffonde disinformazione o incita al disordine” avrebbe dovuto affrontare “conseguenze legali severe”. Queste posizioni hanno suscitato critiche da parte di chi teme che tali affermazioni possano tradursi in limitazioni arbitrarie e opportunistiche della libertà di espressione.
Tornando al confronto con Musk, Breton non ha risparmiato toni duri: “Dal momento in cui trasmette in Europa su una piattaforma regolamentata, Elon Musk deve seguire le regole europee. In caso contrario, si rischiano multe e persino il blocco della piattaforma”. Una posizione che Musk ha definito “tirannica” in una replica tanto concisa quanto provocatoria.
Questi fatti mettono in luce interrogativi cruciali sul ruolo delle istituzioni sovranazionali nel garantire un equilibrio tra rispetto delle normative europee e tutela delle libertà fondamentali. Le elezioni in Germania, alla luce di queste dichiarazioni, potrebbero trasformarsi in un banco di prova per verificare se l’UE rispetterà la sovranità dei suoi Stati membri e i principi democratici, mantenendo una posizione equidistante. Oppure se, al contrario, finirà per imporre un controllo che rischia di erodere la fiducia dei cittadini nelle istituzioni comunitarie
Botta e risposta
“A poche settimane dalle prossime elezioni in Germania, Elon Musk sostiene apertamente il partito di estrema destra AfD.
“Non è questa la definizione stessa di ingerenza straniera?” scrive l’ex commissario in un messaggio postato su X.
“Dobbiamo porre fine ai ‘doppi standard‘ e applicare i #DSA in Europa”, ha intimato più volte il francese Breton, riferendosi alla legge sui servizi digitali dell’Unione europea, che “mira a far rispettare meglio le leggi europee attraverso le piattaforme digitali”.
“Amico, l”interferenza straniera’ americana è l’unica ragione per cui oggi non parli tedesco o russo”, gli ha risposto domenica Elon Musk, alludendo allo sbarco americano in Francia durante la seconda guerra mondiale.