Un giudizio sul DDL Zan-Scalfarotto

Tramite Rodolfo Casadei – FB

Insieme ad alcuni amici con cui condivido un cammino di conversione perché sia superato il dualismo fra la fede e la vita, abbiamo elaborato un giudizio comune sulla vicenda del ddl Zan-Scalfarotto sulla cosiddetta omotransfobia. Lo proponiamo a tutti e invitiamo tutti a partecipare alle manifestazioni di sabato prossimo in tutte le città italiane

LA LIBERTÀ DI DIFENDERE LA VERITÀ
Un giudizio sul DDL Zan-Scalfarotto

Riteniamo necessario prendere posizione in ordine alla bozza di testo unificato recante “Misure di prevenzione e contrasto della violenza e della discriminazione per motivi legati al sesso, al genere, all’orientamento sessuale e all’identità di genere”, depositata alla Camera dal relatore Onorevole Zan.

Come già osservato da numerosi commentatori, il testo sembra voler colpire il mero disaccordo: si aprirebbe la strada ad inaccettabili e pericolosi reati di opinione, contro la libertà di manifestazione del pensiero.

Rispetto a numerose emergenze del nostro Paese, è irrazionale che il Legislatore cerchi di limitare, come vorrebbe la proposta di legge, l’esercizio di libertà fondamentali.
La proposta di legge mira a comprimere la libertà di educazione e la libertà religiosa, trasformandole in forme di discriminazione punite penalmente.

Non solo: come cattolici, l’impressione è che questa proposta di legge voglia escludere dal campo del dibattito civile alcuni argomenti profondamente legati alla dottrina cristiana, alla storia e alle radici cristiane del paese, alla tradizione culturale del nostro popolo.

Chi può avere una tale paura di un argomento da volerlo escludere dal dibattito per legge? La storia ci insegna che questa è l’opera delle dittature.

Tutte le costituzioni dei popoli usciti da regimi totalitari sono contraddistinte da articoli che tutelano la voce delle minoranze, la voce dissidente, la voce di chi non è allineato al pensiero comune.
La libertà di pensiero -e quindi di manifestazione del pensiero- è il bene che fonda le democrazie.

Sembra si voglia cavalcare un’emergenza di fatto inesistente (si vedano i dati Oscad) per silenziare un pensiero cristiano che oggi, stando ai mass media e ai social network, è minoranza nel paese.

E’ un problema di libertà ed anche di ricchezza: un paese in cui non sia più possibile affermare opinioni non allineate al pensiero dominante è inevitabilmente un paese più povero, più arido.
Chi oggi in Italia combatte la battaglia per contrastare una presunta “discriminazione per motivi legati al genere”, ha, com’è giusto che sia in un paese democratico, il libero utilizzo delle piazze e delle strade, dei giornali e dei libri, di opinionisti e testimonial, della pubblicità e dell’appoggio di multinazionali e schiere di politici: perché si vuole negare questa possibilità a chi propone una differente visione della società?

Chiunque abbia a cuore la libertà propria e dei propri figli, si alzi in piedi e difenda un bene preziosissimo dagli assalti di un regime in guanti bianchi.

LUGLIO 2020 Quaerere Deum*)

*) Amici ritrovati nella sequela al carisma di Don Giussani incontrato in Comunione e Liberazione

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