Un sacerdote francese: “Vivere non è rimanere confinati nella propria casa, vivere è relazione…”

E’ l’omelia di padre Philippe de Maistre del 17 gennaio 2021, parroco, presso la chiesa di Saint-André-de-l’Europe nell’8 ° arrondissement di Parigi, in onda sui social network, potrebbe ben presto diventare ‘virale’. Ripreso e rilanciato da vari utenti, ha già raggiunto infatti più di 100.000 visualizzazioni su twitter.

Riferendosi alle restrizioni imposte del governo francese “Fino a quando gli uomini e le donne in Francia sopporteranno questa dittatura?...”, padre Philippe dice ai fedeli che la vita cristiana, la vita umana è fatta di relazioni e che “vivere non è rimanere confinati nella propria casa, vivere non è sopravvivere e fino a quando le persone sosterranno questa dittatura della salute, è aberrante...” (17/01/2021)”

Ma non si tratta di gossip, la cosa è molto più seria. Raramente un sacerdote ha espresso le parole del popolo e si è così apertamente schierato dalla parte di chi subisce delle imposizioni , proposte (falsamente) come se esse fossero l’unico metodo per affrontare questo particolare tipo di pandemia. Infatti, in questo vediamo che non tutti i paesi europei hanno adottato le stesse misure, ma i risultati sono stati pressoché gli stessi.

Allora perchè tante esasperanti ed umilianti e dolorose restrizioni, che mettono il diritto alla salute al primo posto sopra ogni altra aspirazione umana? Questo è ciò che sottolinea padre Philippe e le sue parole esprimono una sincera preoccupazione pastorale.

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Irruzione della polizia francese nella chiesa

E’ inoltre da segnalare che la parrocchia di padre Philippe è stato segnata (il 19 aprile 2020) da un fatto molto grave: la polizia interruppe durante la Celebrazione della Messa chiedendo di interromperla.

Questo episodio è stato confermato in un’intervista a Current Values, nella quale padre Philippe de Maistre, ripercorre gli eventi accaduti nella sua parrocchia il 19 aprile. Mentre celebrava la messa domenicale legalmente e in conformità con le regole di reclusione, la polizia armata è entrata nella sua chiesa per interrompere la celebrazione.

La Provvidenza però ha voluto che uno dei chierichetti fosse un poliziotto e questi ha impedito l’interruzione della Messa, senza però riuscire ad evitare l’uscita dell’assemblea, ovvero dei soli tre fedeli presenti.

Infatti, nella chiesa che può ospitare 600 persone, erano presenti solo tre persone oltre al lettore, il chierichetto e l’organista, tra l’altro ben distribuite negli spazi. (qui tutto l’articolo su Current Values).

Ho trovato interessante ed utile rilanciare questo episodio, affinché – come spero – si prenda sempre più coscienza che quando sta avvenendo è  certamente una emergenza sanitaria, ma i comportamenti che si stanno rivelando nel gestirla, la dicono lunga di cosa si è andato stratificando al fondo, nel frattempo.

Confusione e declino morale e psicologico

Ma se ascoltiamo le parole dell’abate e guardiamo più profondamente quando sta accadendo, ci accorgiamo che quanto sta accadendo rivela alcuni fattori in crescita nella quotidianità, pericolosi forse ancor più del virus stesso. Mi riferisco al collasso intellettuale causato dall’ascesa dell’ideologia “decostruttivista” e nichilista in settori vitali e influenti della società.

Questa tendenza comunemente è considerata come una “tendenza al risveglio” ma in realtà è odio per le proprie radici, rifiuto del passato e antireligiosità.

Questi fattori stanno diventando sempre più potenti nell’industria dello spettacolo, nelle arti, nell’istruzione, nella cultura e ambienti politici e imprenditoriali.

Ciò si manifesta in una campagna per vietare qualsiasi espressione dei sentimenti religiosi tradizionali (soprattutto se provengono dalla maggioranza demografica che vive nel paese), sfidando e minando le tradizionali garanzie morali, incitando la condanna pubblica e la persecuzione costanti di dissidenti o “criminali ideologici”, negazionisti etc.

Di questo, credo, che il festival della canzone italiana, Sanremo, sia un’icona di sfoggio di blasfemia, trash e musica depressiva.

Quindi, se questa è la coscienza e questo il tipo di obiettivo morale proposto, è ovvio che avendo carta bianca sulle limitazione della libertà , certe pulsioni si scatenano laddove esiste una giudizio di fondo di questo genere ed una inimicizia sempre più latente verso la Chiesa.

Questa inimicizia  è mitigata solo dalla irrilevanza culturale e politica crescente della chiesa, che ha scelto di dedicarsi solamente alla sfera spirituale e umanitaria, salvo inevitabilmente  l’opera dello Spirito Santo che porterà senz’altro ad una rinascita della Sua Chiesa. Anche se gli sconvolgimenti e l’esigenza di ina purificazione saranno inevitabili, nei modi che storicamente conosciamo.

Comunque, una buona notizia per me questo breve clip trovato per caso… e con la visita e l’accoglienza dei fedeli iracheni oggi al Papa, una consolazione ed una speranza.

patrizioricci by @vietatoparlare

Link del video completo al canale Youtube della parrocchia di tutta l’omelia:

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