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Una catastrofe utile per creare un nuovo ordine globale…

Il desiderio delle persone di tornare alla vita normale non è solo comprensibile, ma pienamente giustificato. Un anno e mezzo di “lotta” senza nulla di conosciuto con zero risultato porta all’idea che questa lotta non abbia il minimo motivo razionale. A meno che, ovviamente, non si parli di medicina e non di altre questioni dietro le quali la medicina si nasconde.

I rischi posti dal coronavirus non sembrano adeguati alle restrizioni che sono state introdotte. Tutta la nostra vita è un rischio. Alla fine, vivere è generalmente pericoloso. Puoi andare a finire sotto le ruote di un’auto, puoi cadere dalla finestra, puoi mangiare qualcosa di scaduto ed avvelenarti. Ma non si conoscono mai le minacce intorno a noi. E in qualche modo viviamo. A nessuno viene l’idea di rottamare tutte le auto perché le persone muoiono sulle strade. Un’altra domanda è che questo problema deve ancora essere risolto e il bilancio delle vittime dovrebbe essere ridotto al minimo, ma sicuramente non con uno stupido divieto frontale su tutto.

In questo senso, il desiderio delle persone di tornare alla vita normale è superiore al desiderio delle autorità di chiudere tutti e vietare tutto. E più le autorità sembrano stupide (anche se in realtà sono molto più stupide), più forte è questo desiderio.

Ecco perché mi sembra del tutto giustificato il desiderio delle persone di iniziare a vivere come persone, e non come animali condotti in un recinto.

Quindi, bisognerebbe lasciar stare e far morire migliaia di persone? Questa sarebbe una domanda oziosa di cui si conosce la riposta: certo che no.

Ma per questo ci sono molte soluzioni e non sono adottate, né ricercate. Non credo che però questo sia nell’ottica di chi ci governa e risponde agli organi sovranazionali.

Per ora l’attenzione è realizzare il New Deal e mi pare che anche la catastrofe sia funzionale a questo.

C’è un modello empirico: il passaggio a un nuovo ordine tecnologico richiede l’espansione del mercato di vendita. Per lo sviluppo sostenibile dell’economia del quarto ordine industriale, la dimensione minima del mercato di vendita è di circa 100 milioni di persone. Il passaggio al quinto ordine è possibile se c’è un mercato di 300-400 milioni.

Dentro questo ottica si guarda in equilibrio, poi si può parlare di bene comune e del perchè di fronte ad una catastrofe si escludano soluzioni che vengano dall’interno…

Se non c’è una soluzione diretta, può essere trovata, ma in questo caso deve essere indiretta, ovvero centralizzata.

La “nuova normalità” è proprio un tentativo di soluzione indiretta alla contraddizione insolubile che è sorta. Un terribile tentativo, davanti al quale si rimane senza parole. Ma ora non stiamo parlando della sua valutazione morale.

L’eliminazione degli stati nazionali e la costruzione di un modello fondamentalmente diverso di governance globale è solo una decisione indiretta. Se è sorto un ostacolo insormontabile nel modo di costruire mercati basati sugli stati nazionali e sulle loro associazioni, allora la “nuova normalità” è la costruzione di un mercato su basi fondamentalmente diverse. Dove gli stati nazionali saranno privati ​​di un ruolo decisivo e i mercati stessi saranno costruiti in modo fondamentalmente diverso.

Quindi tutte le soluzioni devono passare attraverso questo. Lo sapevano i dimostranti di Parigi che i servizi segreti francesi hanno riferito che non erano solo no vax? Non lo so , ma il futuro sarà uno standard per tutti.

Soluzioni efficaci che non sono uno standard per tutti non saranno valide.

La finanza globale/ i think thank/ i governi – che sono la stessa cosa – intendono gestire gli standard mondiali: questo è un nuovo strumento di gestione.

La gente deve essere portata a un unico standard di gestione, anche attraverso la paura e la coercizione.

Una “pandemia” nel corso della quale molti compiti vengono risolti contemporaneamente è lo strumento della transizione.

Il compito chiave è distruggere l’ordine corrente e crearne uno nuovo. Come al solito, la più grande vulnerabilità di un tale progetto è nella fase di transizione, e quindi c’è una tale fretta e da qui lo slogan “Ad ogni costo” e tutti gli altri slogan.

Il problema è che la contraddizione che ha causato la “nuova normalità” è oggettiva. Pertanto, dovrà essere risolta. Ad oggi, la “nuova normalità” è l’unico progetto per risolvere questa contraddizione. È possibile che appaia qualche altro progetto. Più umano. Un progetto alternativo, che poté realizzarsi e attraversare tutte le fasi di sviluppo. Se apparirà o meno è la domanda più importante.

@vietatoparlare

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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