LifeSiteNews riprende il giudizio del card Muller circa le ultime esternazioni di papa Francesco che sono al centro di un dibattito nel mondo cattolico. Personalmente, più che stracciarmi le vesti, vedo questa vicenda solo come un’occasione perchè certi argomenti – spesso pericolosamente non visti – vengano alla luce, per sottolineare una tendenza in atto che spesso si misconosce.
Il dignitoso giudizio del cardinale va oltre alla sterile contrapposizione tra cattolici che spesso si consuma con l’avvilente sintesi “contro il Papa” o “a favore del Papa”. Entrambe queste posizioni , così espresse, dimenticano ciò che è da preservare e da tenere a cuore, perciò ritengo che sia prezioso l’intervento del cardinale tedesco.
patrizioricci by @vietatoparlare
Il cardinale dice che i cattolici “possono e devono” non essere d’accordo con l ‘”opinione” del Papa sulle unioni civili gay
‘In caso di dubbio, sii a favore di Dio.
Di seguito la dichiarazione completa del cardinale Gerhard Ludwig Müller:
Non conosco l’esatta formulazione della dichiarazione dell’intervista, che è ambigua come spesso accade. Ma l’effetto è fatale. I fedeli cattolici sono irritati, i nemici della Chiesa si sentono confermati dal Vicario di nostro Signore Gesù Cristo, che rifiutano come il Figlio di Dio. Invece di usare argomenti teologici e filosofici della ragione, fanno appello ai sentimenti, scontrando così la razionalità della fede con il sentimentalismo. Ma la fede non dipende da un’opzione politica a destra o da sinistra o da una posizione ideologica tra conservatorismo o progressismo, ma solo dalla verità che Dio stesso è nella sua essenza e nella parola della sua rivelazione storica.
Il cristiano crede in Dio come prima verità e riconosce il Papa e i vescovi come successori di San Pietro e degli altri Apostoli. La lealtà al Papa è qualcosa di diverso da una papolatria idolatra simile al principio secondo cui il leader o il partito ha sempre ragione. Dove c’è tensione tra la semplice ed evidente Parola di Dio e l’interpretazione infallibile da un lato ed espressioni private di opinione anche da parte delle più alte autorità ecclesiastiche dall’altro, il principio si applica sempre: in dubio pro DEO [In caso di dubbio, sii a favore di Dio].
Il Magistero serve la Parola di Dio e non sta mai al di sopra della Rivelazione. Questo è in ogni caso l’insegnamento valido della Chiesa sul rapporto tra la Rivelazione di Dio in Cristo e il Magistero ad essa subordinato.
La presente dichiarazione [di Papa Francesco] è un’espressione di opinione puramente privata, che ogni cattolico può e deve contraddire liberamente. John Henry Newman (1801-1890), il famoso cardinale e uno dei più grandi insegnanti della Chiesa dei tempi moderni, ha affermato che anche peggio della corruzione finanziaria nelle organizzazioni della Chiesa e della corruzione morale del clero e dei laici è la corruzione in materia di dottrina rivelata.
Questa era ed è la fonte di tutti gli abusi e gli scandali nella storia della chiesa. Cos’è il candore ecclesiale o la libertà di un cristiano? Tra il Papa e i vescovi – soprattutto i cardinali di Santa Romana Chiesa – esiste lo stesso rapporto analogamente a quello tra Pietro e gli altri Apostoli. San Paolo si confrontò con San Pietro perché quest’ultimo aveva deviato dalla “verità del Vangelo” (Gal 2:14) attraverso comportamenti e parole ambigui. San Geronimo, Sant’Agostino e San Tommaso d’Aquino, nella loro interpretazione dell’Epistola ai Galati, si schierano dalla parte di San Paolo in termini di contenuto e lodano San Pietro per la sua umiltà nel lasciarsi rimproverare da lui.
Nella Chiesa cattolica, la Parola di Dio è valida – per quanto riguarda la complementarità dei sessi, al matrimonio e alla famiglia – e ciò nell’interpretazione definitiva nella persona e nella missione di Cristo, suo Figlio, parlando ai farisei – quindi e ora: ” Non hai letto che all’inizio il Creatore li creò maschio e femmina, e disse: ‘Per questo motivo un uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, ei due diventeranno una sola carne’ ? ” (Mt 19: 4). Non c’è diritto al matrimonio e alla famiglia a meno che un uomo e una donna, secondo la loro natura creata da Dio, non si dicano liberamente l’un l’altro in coscienza e agli occhi di Dio: Solo tu e per sempre – finché morte non ci separi.
Al di fuori del matrimonio legittimo, secondo la Volontà di Dio, ogni unione sessuale è oggettivamente peccato grave, a prescindere dalla colpa soggettiva che solo Dio conosce e al cui perdono possiamo affidarci sempre e in ogni momento. Ma non dobbiamo peccare in modo frivolo, dando per scontata la misericordia di Dio e, invece di lasciarci giustificare dal suo giudizio misericordioso, non dobbiamo vederci confermati in un atto peccaminoso dagli applausi dei contemporanei scristianizzati.
Il Catechismo della Chiesa Cattolica fa una netta distinzione tra la cura pastorale e l’attenzione personale alle persone con un’inclinazione verso persone dello stesso sesso e la valutazione oggettiva di atti omosessuali o anche eterosessuali al di fuori del matrimonio che sono contrari al comandamento di Dio. “Chiunque dice di rimanere in Lui deve anche condurre una vita come l’ha condotta.” (1 Giovanni 2: 6). L’osservanza dei comandamenti di Dio è un’espressione di amore per Lui e il riconoscimento del loro effetto curativo sull’uomo.
Il Papa dovrebbe, invece di incontrare persone che si sentono confermate da lui nel loro atteggiamento e nei loro pensieri sbagliati e che si mostrano al mondo con la loro foto con il Papa, studiare il libro di Daniel Mattson e invitarlo a una conversazione. È un americano che ha trovato la via d’uscita dalla vergogna della promiscuità sessuale e verso una vita di astinenza nella “libertà e gloria dei figli di Dio” (Rm 8,21).
cardinale Gerhard Ludwig Müller