Fox News ed altri media USA riportano che l’epico commentatore conservatore ed ex star del baseball Curt Schilling, ha affermato che la compagnia di assicurazione AIG ha annullato la sua polizza assicurativa a causa del suo “profilo sui social media”, un nuovo livello di deplatforming non ancora visto.
“Andrà tutto bene, ma volevamo far sapere agli americani che @AIGinsurance ha annullato la mia assicurazione a causa del mio” profilo sui social media “, ha twittato Schilling.
“L’agente mi ha detto che era una decisione presa da e con il loro dipartimento di pubbliche relazioni in collaborazione con la direzione”, ha aggiunto.
We will be just fine, but wanted to let Americans know that @AIGinsurance canceled our insurance due to my “Social Media profile”
— President Elect Curt Schilling (@gehrig38) January 13, 2021
Per chi non conoscesse ancora questa parola, il ‘deplatforming’, noto anche come no-platforming, è una forma di attivismo politico o di moderazione preventiva da parte di un individuo, gruppo o organizzazione con l’obiettivo di chiudere circoli o discorsi ritenuti controversi o negare loro l’accesso a un luogo in cui esprimere la propria opinione .
Per Shelling questa non è la prima volta che viene ostracizzato per essere un sostenitore di Trump:
Daily Mail che è una delle pubblicazioni che riporta la vicenda, dice che Schilling ha trascorso la sua carriera al di fuori del suo lavoro di commentatore sportivo sviluppando una mentalità conservatrice. “Si oppone al matrimonio tra persone dello stesso sesso e ha accennato a entrare in politica per anni. Ha anche contribuito a Breitbart e ha partecipato ad uno spettacolo per il notiziario di destra”. (…) “Attualmente è candidato alla Hall of Fame del baseball dopo aver aiutato i Red Sox a vincere le World Series nel 2004 e nel 2007″, quando era giocatore di Baseball.
Le opinioni politiche di Schilling sulla politica lo attraversare anche altri episodi in cui ha dovuto pagare per le sue idee. Nel 2016, l’ex uomo dei Philadelphia Phillies è stato licenziato da ESPN (una emittente televisiva statunitense che trasmette programmi dedicati unicamente allo sport 24 ore su 24) per aver pubblicato un meme che derideva le leggi del bagno dei transgender. Precedentemente, la rete sportiva nel 2015 e lo ha tenuto fuori dall’intera stagione per un suo tweet contro l’Islam radicale.
Quindi il cerchio si allarga. Non solo POTUS ma anche altri innumerevoli sostenitori di Trump hanno perso i loro account Twitter e Facebook a causa della censura dei social media. Bannare e cancellare chi non corrisponde alla idea idea ritenuta prevalente, sta diventando ormai una consuetudine. Ora non si viene solo tagliati fuori dai social, ma anche tagliati fuori da banche e altri servizi finanziari.
In altri termini: l’epurazione è andata oltre il segno del semplice mettere a tacere le persone sulle principali piattaforme sociali per le proprie opinioni, ora si passati alla punizione di aziende che forniscono servizi. Ed il tutto, solo per aver espresso un giudizio.
Ovviamente la censura è democraticamente corretta, quello che si cerca di fare è rendere le vite problematiche, tagliando fuori dai servizi. Se il fenomeno si estendesse molte persone che non sono orientate verso la narrativa prevalente, potrebbero rimanere senza assicurazione , oppure essere per loro impossibile entrare in un bar, o comprare un veicolo.
Altrettanto inspiegabile è stata la reazione dei progressisti che hanno applaudito la mossa dell’AIG dicendo che Schilling se lo meritava per il suo sostegno a Trump e che quindi “se l’è cercata”.
Intanto, Daily Mail riferisce che il sindaco Bill de Blasio ha detto mercoledì che ”New York City ‘annullerà‘ Trump ponendo fine ai suoi contratti di lunga data per le iconiche piste di pattinaggio di Central Park, il carosello del parco e il Ferry Point Golf Course nel Bronx. Il presidente è già stato cancellato dalle banche, dalle grandi imprese, dalla grande tecnologia e persino dal gioco del golf”.
In definitiva, sembra che questo tipo di controllo selettivo, continuerà e, anzì, si amplierà. Il CEO di twitter ad esempio, ha fatto sapere in un video trapelato (originariamente riservato ai suoi dipendenti), che dopo la cancellazione di Trump, saranno limitati o eliminati gli account di tutti coloro – che saranno ritenuti dall’azienda – incitatori all’odio o complottisti.
patrizioricci by @vietatoparlare