I media affermano che una nuova struttura militare per il contingente russo nella Repubblica araba è in costruzione nell’area di Mon al-Mazar (Jebel al-Mazar), a circa 13 km a nord di Palmyra.
La base includerà un eliporto. La pista di questa struttura è attualmente asfaltata sul lato est ed è lunga circa 780 metri, come mostrano le fotografie satellitari, osserva Zaman Al-Wasl.
L’area totale che si sta preparando per la base russa è di circa 37 ettari, è adiacente ai depositi di armi dell’aeronautica militare siriana, aggiunge il quotidiano.
Questo accade mentre gli attacchi dell’ISIS contro le forze siriane e i civili (rapimenti, vendette, attentati contro tribù sostenitrici del governo) si susseguono a ritmo quasi quotidiano. È da notare una progressiva recrudescenza di questo tipo di azioni con l’insediamento di Biden.
In proposito, il 4 marzo il quartier generale del coordinamento interdipartimentale della Russia. e Siria, ha accusato che il vero obiettivo dei paesi occidentali in Siria è il saccheggio impunito della ricchezza nazionale e delle risorse naturali della repubblica, e le loro azioni nella regione non hanno nulla a che fare con la guerra al terrorismo,
Il documento sottolinea che giustificando la loro presenza nel Paese con la lotta alla minaccia terroristica, le forze della coalizione internazionale, stimolano esse stesse l’attività delle formazioni di banditi – le alimentano con armi, munizioni, denaro, addestrano militanti.
Il comunicato così prosegue:
“Nello stesso tempo, l’Occidente sta portando avanti la sua politica di strangolamento economico del Paese. Siamo convinti che a richiedere un’attenzione prioritaria da parte dell’intera comunità mondiale sia la presenza illegale di contingenti militari dei Paesi occidentali e le loro attività destabilizzanti sul territorio della Siria , poiché sono loro che contribuiscono alla criminalità e al deterioramento della situazione economica in la repubblica e in tutta la regione del Medio Oriente “.
La dichiarazione rileva che gli Stati Uniti stanno violando il diritto internazionale lanciando attacchi aerei e sostenendo gruppi armati illegali sul territorio siriano:
“In violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite, gli americani stanno lanciando attacchi aerei sul territorio della Repubblica araba siriana, occupando ampi territori del paese e sostenendo apertamente gruppi armati illegali, stimolando così la crescita dell’attività terroristica”.
Proseguendo, il documento segnala che, nonostante gli sforzi della leadership siriana per ripristinare una vita pacifica nel Paese, gli Stati Uniti ed i loro alleati continuano a perseguire una politica di sanzioni anti-siriane, mirate a costringere la popolazione siriana a seguire le istruzioni dei paesi occidentali.
Intanto, l’ostilità degli Stati Uniti prosegue a tutto campo. Washington non solo fa di tutto per destabilizzare ulteriormente la Siria, ma ha diseppellito nuovamente la vecchia falsa retorica delle armi chimiche. Questo al fine di spiccare un mandato di arresto contro il presidente Assad e funzionari statali e così screditare ulteriormente il legittimo governo del paese.
In particolare, il rappresentante permanente degli Stati Uniti Linda Thomas-Greenfield in una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha detto:
“Il regime di Assad sta cercando di eludere la responsabilità ostacolando le indagini indipendenti e minando il ruolo e il lavoro dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (OPCW). Gli alleati del regime, in particolare la Russia, stanno anche cercando di bloccare gli sforzi per assicurare i responsabili alla giustizia “.
Inoltre, ci sono elementi per cui , è prevista una ripresa delle ostilità dei militanti di Tharir al Sham e delle forze filo turche verso aprile/maggio. Come già detto ieri, nel periodo di tregua i militanti hanno ricostituito i loro depositi con nuove armi.
Pe depotenziare le forze ostili, l’aviazione russa continua a colpire l’ISIS nel deserto deserto arabo-siriano (o deserto di Badia) insieme alle forze siriane. Nel periodo gennaio- febbraio gli attacchi delle forze aeree russe sono aumentati sia contro i jihadisti radicali dell’ISIS , sia contro quelle di Idlib, queste ultime non hanno mai interrotto gli attacchi di logoramento contro le forze siriane e contro la base aerea russa di Hmemim. Una parte significativa dei terroristi è stata attaccata nel nord-est della provincia di Latakia e nel sud della provincia di Idlib.
Infine, ieri per l’ennesima volta ‘forze sconosciute‘ hanno preso di mira gli impianti di raffinazione e stoccaggio del petrolio dei militanti filo-turchi , situati vicino alle città di Al-Bab e Jerablus, nella Siria nord orientale (video qui e qui).
@vietatoparlare