USA finanziano i paesi vicini alla Russia per promuovere governi in linea con la NATO e una opinione pubblica addomesticata
Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha stanziato oltre un miliardo di dollari per contrastare l’influenza russa nei paesi dell’Europa centrale ed orientale.
Secondo il rapporto dell’Ispettorato del Dipartimento di Stato pubblicato nel mese di dicembre del 2022, tali fondi sono stati utilizzati per finanziare Organizzazioni Non Governative, progetti per il rispetto dello stato di diritto, programmi relativi alla Rete e media, allo scopo di consolidare le istituzioni e i processi democratici contro l’aggressione russa.
La maggior parte del finanziamento destinato alla regione è stato distribuito nei paesi dell’Est dell’Europa. La Moldavia ha ricevuto il finanziamento più considerevole con $ 98.172.456, mentre la Bosnia-Erzegovina, la Macedonia del Nord e la Romania seguono a ruota. Il rapporto rivela anche che la Bulgaria ha ricevuto $ 47,7 milioni per il medesimo scopo. Tali fondi sono stati spesi tra il 2017 e il 2021.
Fonte: rapporto dell’ispettore generale del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti , dicembre 2022.
Il rapporto evidenzia che l’assistenza CRIF è rivolta ai paesi membri della NATO e dell’Unione Europea, oltre che a quelli in procinto di aderire, quali Albania, Bosnia ed Erzegovina, Georgia, Kosovo, Macedonia, Moldavia, Serbia e Ucraina. Gli scopi dei programmi CRIF sono incentrati sulla lotta contro l’influenza russa e sul supporto al CAATSA, con il sostegno del Dipartimento di Stato e USAID. Tuttavia, non sono specificati i destinatari dei finanziamenti né i programmi sponsorizzati dal fondo del Dipartimento di Stato.
Il motivo ufficiale dei finanziamenti USA nei paesi dell’Est Europa è quello di contrastare l’influenza russa e rafforzare le istituzioni e i processi democratici, ma gli obiettivi reali possono essere più complessi e discutibili. Per capire la pericolosità di questo tipo di influenza nei paesi dell’est, si pensi che gli Stati Uniti finanziarono la rivolta del Maidan in Ucraina per 5 miliardi di dollari. Lo fecero per diversi motivi, tra cui il desiderio di indebolire l’influenza russa sulla nazione e sui paesi vicini e soprattutto il desiderio di allineare i governi della regione con gli interessi statunitensi. Tuttavia, ci sono anche speculazioni statali sul coinvolgimento di interessi economici e geopolitici nel sostegno alla rivolta.
La dichiarazione che gli Stati Uniti hanno finanziato la rivolta del Maidan in Ucraina per 5 miliardi di dollari è stata effettuata dall’ex Segretario di Stato degli Stati Uniti, Victoria Nuland, in un discorso tenuto nel 2013 alla National Press Club Foundation. Il discorso riguardava il sostegno degli Stati Uniti per la democrazia in Ucraina e nel suo intervento Nuland ha dichiarato: “Dagli anni ’90, gli Stati Uniti hanno investito più di 5 miliardi di dollari per assistere l’Ucraina nello sviluppo della sua economia e delle istituzioni democratiche”. Quindi, benché la dichiarazione di Nuland non abbia specificatamente affermato che i fondi sono stati utilizzati per finanziare la rivolta del Maidan, è chiaro che una tale cifra, unitamente alle evidenze emerse successivamente, possono far legittimamente affermare il carattere degli aiuti statunitensi nella regione.
Un esempio plastico del radicato modus operandi descritto, sono state le violente manifestazioni occorse recentemente in Georgia (vedi qui): esse in maniera molto evidente miravano solo a rinforzare gli interessi statunitensi e la loro penetrazione nel paese, non la democrazia.