L’impeachement di Trump
La Speaker della camera Nancy Pelosi, come sappiamo, ha avviato la procedura di impeachment al Senato. Schumer, il nuovo leader della maggioranza democratica nell’assemblea superiore, ha specificato il calendario: il processo inizierà l’8 febbraio, per dare tempo alla preparazione dell’accusa e alla difesa e per consentire alla nuova amministrazione di avere diversi i suoi membri nominati dal Senato.
Per il posizionamento dei giudicanti durante il processo avrà sicuramente un ruolo preponderante l’andamento delle indagini sull’attacco al Campidoglio.
Comunque il 25 gennaio 45 senatori repubblicani hanno votato contro lo svolgimento del processo di Donald Trump al Senato a seguito della sua impeachment alla Camera. Il pretesto era che il suo mandato era terminato [c’erano, tuttavia, precedenti di condanne di titolari di cariche federali dopo la fine del loro mandato].
Ma hanno votato a favore 5 senatori repubblicani (insieme ai 50 democratici). Quindi la mozione è stata respinta, “perché altri 55 senatori, di cui cinque del Gop, l’hanno contrastata (AGI)“.
Quindi, “si va avanti con l’impeachment, ma il risultato in aula sulla votazione odierna è stato letto come un buon segnale per Trump: con 45 senatori contrari all’impeachment, vuol dire che ha i numeri ‘salvarsi’. Perché Trump venga ‘condannato’ serve che almeno 17 senatori Gop votino con i dem per l’impeachment – AGI“.
Trump secondo stime diffuse (vedi qui), ha già perso buona parte del suo elettorato.
Questo fenomeno dell’opt-out degli elettori repubblicani sarebbe infatti molto più importante di quanto alcuni inizialmente temevano. https://thehill.com/homenews/state-watc … er-capitol
L’esodo si vede anche della registrazione degli elettori per le primarie del partito repubblicano (questo è un passo che si deve fare per decidere il proprio candidato all’interno dei due partiti USA). In meno di 3 settimane, la Pennsylvania ha visto 10.000 elettori lasciare l’affiliazione repubblicana (3.500 hanno optato per l’affiliazione democratica, gli altri 6.500 hanno optato per un altro partito o uno status indipendente), in Arizona sono 5.000 gli elettori che hanno lasciato il registro repubblicano, 6.000 elettori in North Carolina 4.500 in Colorado,
Oltre al fatto che si tratta di cifre molto alte su un tempo così breve (appena 3 settimane), ciò che è eccezionale è il periodo: generalmente vediamo movimenti così significativi all’interno delle affiliazioni partigiane nei mesi che precedono le primarie. È estremamente raro vedere questo tipo di movimento subito dopo una elezione. I dati forniti da questi stati indicano che l’emorragia per i repubblicani è principalmente nelle contee suburbane.
Per questo, è più plausibile che i democratici non ci tengano più di tanto che si proceda contro Trump, ciò che loro cercano è una condanna politica che acuisca ancor di più la discesa dell’ex presidente nel gradimento all’interno del partito (GOP).
@vietatoparlare