Nessuno ha chiesto il mio parere, ma i media dicono sempre più insistentemente, che sarà obbligatorio il vaccino e poi il pass vaccinale. Significa che lo stato farà in modo – tramite ricatti e privazioni delle libertà – di mettermi in condizione di accettare, per ‘disperazione’.
Le notizie che si susseguono vanno sempre più in questa direzione. Data l’invasività dello stato liberale, è chiaro che questa forma di governo è stata superata e che la gestione del Covid-19 ne è la sua prima esplicitazione.
Ormai, l’onda continua dopo aver testato l’argine e non è il covid:
Il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, parlando in audizione al Parlamento europeo, ha detto “stiamo procedendo velocemente sotto il profilo tecnico e legislativo” [per i pass vaccinali] e “dal 1 giugno saremo pronti”.
Thierry Breton ha poi precisato che gli Stati membri potranno “iniziare a editarlo e implementarlo” per raggiungere “a luglio” la piena operatività.
“Dal primo giugno saremo pronti” dichiara il commissario Ue per il Mercato interno, Thierry Breton, in audizione al Parlamento europeo, annunciando la data per l’introduzione del Digital Green Pass.https://t.co/VavGKNZwtD
— Alpitour World (@AlpitourWorld) April 16, 2021
Questo si aggiunge come esito ‘felice’ di un anno di detenzione domiciliare con finestre di sospensione, mascheramento facciale (anche all’aperto), irrazionale chiusure di attività, limitazione nei movimenti (anche della possibilità di trovare malati e genitori non autosufficienti nelle Rsa e negli ospedali).
A fronte di questo, non ancora si è fatta chiarezza sulla cure che pur esistono, decidendo irrazionalmente di scegliere vaccini sperimentali e decretandone di fatto l’obbligatorietà.
(Sileri “si parte senza obbligatorietà del vaccino, poi vedremo…”
Lo stato di illegalità prosegue, nonostante le innumerevoli evidenze di giuristi, di costituzionalisti e addirittura di tribunali che indicano l’arbitrarietà e l’illegalità di tutti i provvedimenti presi.
La UE ed il nostro governo continuano ad emettere provvedimenti che riguardano tutti, oltrepassando i loro limiti, come se niente fosse, senza peraltro che i cittadini ne comprendano la ratio.
Si è realizzato il paradosso che mentre noi tutti dobbiamo rispettare le regole, lo stato di fatto si sente svincolato dal rispetto della Carta fondamentale su cui tutto il sistema e la convivenza civile è regolata.
Non esistono fonti giuridiche per agire in questo modo
Lo stato si sta comportando in modo dittatoriale. Altrimenti sarebbe evidente che le libertà non ce le ha concesse lo stato ma che le abbiamo ricevute con la vita.
I governi sono tenuti a perseguire il bene comune, ove il bene comune non vuol dire il bene collettivo: il bene comune vuol dire il bene della collettività, nella quale il suo nucleo fondamentale è la famiglia e la famiglia è composta da persone, non da individui come da monadi, ma da persone in relazione.
Quindi è da preservare la relazione come fondamento, ma lo stato non ne tiene conto. Anzi, la leadership politica sta procedendo in modo di realizzare un cambiamento in cui la relazione è cancellata. In linea, continua ad emanare provvedimenti anti-costituzionali e in aperto contrasto con la dottrina sociale della chiesa, e quindi in contrasto con la fede cattolica.
Abbiamo viste giustificate per il nostro bene il lockdown e qualsiasi misura per l’emergenza sanitaria, nella restrizione completa delle libertà fondamentali.
Ora è chiaro: bene comune si perduto come finalità politica. Non basta dire che domani sarà meglio se io non voglio: questa è la differenza tra lo stato autoritario e lo stato democratico,
patrizioricci by @vietatoparlare