Varata in Russia una dura legge sulle fake news, ma oltre che ingiusta può essere un boomerang

Mi lamento delle limitazioni sempre più rilevanti qui in Italia che colpiscono sempre di più informazione libera.  È proprio informazione libera che ancora permette una informazione corretta qui in occidente, seppur con censure sempre più invasive che di fatto limitano la diffusione di opinioni e giudizi che non si uniformano alla narrativa prevalente [1]. Ma la nuova legge sulle “fake news” che è stata varata ora in Russia supera di gran lunga la severità delle limitazioni occidentali.

Qui da noi infatti, per la maggior parte, gli organismi governativi usano efficacemente il soft power, ove tutte le fonti di notizia mainstream divulgano all’unisono il punto di vista governativo mentre gli algoritmi fanno il resto. Risultato: il dissenso è quasi estinto e la manipolazione va per la maggiore. Perciò, meglio avrebbe fatto la Duma russa ad articolare meglio la legge e semmai limitare e semmai trattare come reato amministrativo solamente episodi di sfacciate campagne di PR appositamente finanziate dall’estero.

Limitare invece genericamente la generalità della popolazione russa ed anche le testate russe, è un modo per perdere reputazione. Credo che la decisione rischia di tramutarsi un autogol che darà solo materia alla speculazione, facendo il gioco dell’avversario. Capisco certamente che è in corso una guerra dolorosissima senza precedenti e che i rischi di attacco con metodi di PSYOPS anche all’interno della Federazione russa sono molto alti, ma – a mio avviso – esistono mezzi più appropriati e giusti per rispondere al fuoco.

Certo, allo stesso modo è da condannare la chiusura delle fonti di informazione russe all’estero, come RT. In questo caso, l’emittente è stata chiusa a prescindere, senza specificare le omissioni. A mio avviso testate come RT ed altre hanno fatto sempre un buon servizio di informazione coprendo anche argomenti e situazioni ove i media occidentali erano assenti. Sono sempre stato per il pluralismo informativo e il giro di vite generalizzato preoccupa sempre. I cittadini devono sviluppare una capacità di critica individuale e di giudizio autonomo, mentre invece la guerra è entrata anche nell’informazione. Questo è molto triste.

Qui di seguito la notizia come riportata dalla pubblicazione The Verge:

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato una legge che punisce le “fake news” con una reclusione fino a 15 anni. La regola imporrà multe o pene detentive per la diffusione di false informazioni sui militari, nonché multe per le persone che chiedono pubblicamente sanzioni contro la Russia. I tribunali emetterebbero le condanne più dure per notizie false che portano a “gravi conseguenze”.

Secondo una precedente copertura del Moscow Times , il disegno di legge ha lo scopo di penalizzare le persone che consapevolmente “distorcono lo scopo, il ruolo e i compiti delle forze armate russe, così come di altre unità durante operazioni militari speciali e di altro tipo”, comprese le persone che si diffondono non approvate informazioni sulle perdite di guerra russe.

“Letteralmente entro domani, questa legge imporrà punizioni – e punizioni molto dure – a coloro che hanno mentito e fatto dichiarazioni che hanno screditato le nostre forze armate”, ha affermato Vyacheslav Volodin, presidente dell’organo legislativo della Duma di Stato russa, in una dichiarazione citata da Reuters . Putin ha firmato una precedente legge sulle “notizie false” nel 2019 che include multe e carcere per mancato rispetto del governo russo, ma la sanzione è stata di 15 giorni molto più leggera.

La Russia ha già represso le testate giornalistiche e le piattaforme sociali durante la sua invasione dell’Ucraina, contestando notizie di morte esterne che superano di gran lunga il suo conteggio e obiettando alle descrizioni dell’invasione come una guerra piuttosto che come una “operazione militare speciale”. L’agenzia di regolamentazione della tecnologia e delle comunicazioni Roskomnadzor ha parzialmente bloccato Facebook per presunta limitazione degli account dei media statali, quindi ha bloccato Twitter subito dopo. Ha chiesto a Wikipedia di rimuovere le presunte notizie false di vittime tra le truppe militari russe e tra i civili ucraini, compresi i bambini , anche se non sembra aver seguito una minaccia per bloccarlo.

Più di recente, ha bloccato l’accesso alla BBC e ad altri siti di notizie per “minando la stabilità e la sicurezza russa”, portando l’outlet britannico a trasmettere su radio a onde corte . (…)

fonte: (https://www.theverge.com/2022/3/4/22961472/russia-fake-news-law-military-ukraine-invasion-casualties-jail-time).

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note:

[1] Stiamo rischiando una terza guerra mondiale per difendere la “democrazia” di una nazione, l’Ucraina,  il cui governo ha bombardato per 8 anni i suoi stessi concittadini, ha ucciso 14.000 civili, vieta i partiti di opposizione, imprigiona gli oppositori politici, chiude i media dell’opposizione e prende tutti i suoi ordini da Washington a causa di un colpo di stato nel 2014.

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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