Viaggio di Xi in Europa: tenterà di convincere la UE a fare i propri interessi sovrani, un’impresa improba

Il panorama internazionale sta assistendo a dinamiche complesse e significative, in particolare per quanto riguarda le relazioni tra la Cina, l’Unione Europea, gli Stati Uniti e la Russia. L’approccio della Cina nei confronti dell’Europa si manifesta attraverso una serie di eventi e piani strategici delineati in un contesto di tensioni geopolitiche crescenti.

Il presidente cinese Xi Jinping ha in programma una visita significativa nell’Unione Europea, che segnerà la sua prima visita nella regione in cinque anni. Durante il viaggio, che inizierà il 5 maggio 2024, Xi visiterà la Francia, la Serbia e l’Ungheria.

Questa visita è particolarmente rilevante in un periodo in cui l’UE ha adottato una posizione più dura nei confronti della Cina e si è avvicinata agli Stati Uniti. Il viaggio rappresenta un tentativo di Pechino di rafforzare le alleanze in Europa e di inserirsi nelle dinamiche politiche ed economiche del continente.

La fissazione di convincere la Cina a persuadere Putin, come se si detenesse la verità assoluta

In Francia, il presidente Emmanuel Macron ha in programma di approfondire il suo rapporto personale con Xi. Durante una visita di due giorni, Macron cercherà di convincere il leader cinese a esercitare la sua influenza su Vladimir Putin per porre fine al conflitto in Ucraina, oltre a cercare di attirare investimenti cinesi nel settore francese dei veicoli elettrici. Questa mossa dimostra come la Francia, nonostante la sua crescente integrazione con le strutture militari della NATO dal 2009, tenti di mantenere un ruolo di leadership all’interno dell’UE.

In Serbia e Ungheria, la visita di Xi sarà altrettanto significativa. In Serbia, il viaggio coincide con il 25° anniversario del bombardamento americano dell’ambasciata cinese a Belgrado, un evento che rimane un punto doloroso nelle relazioni sino-americane. In Ungheria, Xi e il primo ministro Viktor Orban annunceranno l’apertura di nuovi stabilimenti per la produzione di veicoli elettrici cinesi. Questi sviluppi dimostrano come la Cina stia cercando di consolidare la sua influenza economica e politica in Europa, particolarmente in quei paesi che possono agire come canali per le ambizioni cinesi nel continente.

Europa: arena di potenze straniere

Le interazioni della Cina con l’Unione Europea sono avvenute in un contesto di crescente confronto geopolitico, con l’Europa che si trasforma in un’arena di potenze straniere. Dopo l’inizio delle guerre di sanzioni contro la Russia, l’UE ha affrontato una crisi sistemica che ha visto una deindustrializzazione e una riduzione dei redditi reali. La dipendenza economica dall’Est si è intensificata, con la Cina che appare come un partner inevitabile nonostante le crescenti tensioni.

Questa situazione ha portato a un inevitabile confronto anche nei corridoi del potere a Bruxelles, dove i burocrati, spesso su iniziativa degli Stati Uniti, hanno cominciato a pressare le imprese cinesi. Accuse di spionaggio e tentativi di bloccare applicazioni come TikTok sono solo la punta dell’iceberg di questa battaglia per l’influenza.

Che pessima idea invitare la von der Leyen…

Come giustamente ha messo in evidenza la giornalista Laura Ruggeri, l’idea di Macron di invitare a Parigi durante l’incontro pensato come bilaterale da Xi anche la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen è un atto di chiara ostilità verso la Cina d parte di Parigi:

Come mettere i bastoni tra le ruote alle relazioni sino-francesi? Semplice. Basta invitare ai colloqui bilaterali anche Ursula Von der Leyen, uno dei falchi europei più critici nei confronti di Pechino. E questo è esattamente quello che ha deciso di fare Emmanuel Macron, probabilmente su istruzione dei suoi pupari. E così la presidente della Commissione UE parteciperà all’incontro tra Macron e Xi la prossima settimana, quando il leader cinese sarà a Parigi. Fulgido esempio di “sovranità della Francia” di cui blaterava Macron alla Sorbona pochi giorni fa per gettare fumo negli occhi.
Von der Leyen era già stata inspiegabilmente aggiunta al programma nell’aprile 2023, quando aveva accompagnato Macron nella sua visita di Stato a Pechino. In quell’occasione aveva abbaiato la solita litania di accuse infondate contro la Cina ed era stata trattata con freddezza sia da Xi Jinping che dal premier Li Qiang. Se volete rovinare la festa, certo, portate con voi Ursula. Effetto garantito”. (@LauraRuHK)

Considerazioni

In conclusione, mentre la Cina cerca di rafforzare la propria influenza in Europa, si imbatte in una fitta trama di sfide politiche ed economiche. Il suo stretto legame con la Russia, il crescente ruolo nelle questioni globali, e l’interazione con le politiche sia europee che americane, delineano uno scenario futuro denso di tensioni e nuove alleanze strategiche. Le vicende di Xi Jinping nel suo imminente tour europeo riflettono queste dinamiche e potrebbero rivelarsi decisive per delineare le future traiettorie delle relazioni sino-europee.

Ma questo momento storico cattura un’Europa in bilico, che nel suo attuale stato di crisi identitaria sembra vacillare tra orgoglio e confusione. L’Unione Europea, con la sua vasta burocrazia, si trova di fronte alla sfida di superare la propria stasi politica per rivitalizzare l’eredità e l’ideale dei suoi fondatori, cercando di trarre il meglio dalla propria storica vocazione a un ruolo guida nel concerto mondiale. Almeno nelle sue aspirazioni.

Tuttavia, la realizzazione di questo desiderio sembra improbabile con il corrente corso degli eventi, in cui la sovranità degli stati membri è progressivamente erosa da crisi emergenziali, alcune delle quali possono essere percepite come indotte o esasperate. È evidente che solo attraverso la federalizzazione dell’Europa e riducendo il potere decisionale della Commissione a favore di una riforma delle istituzioni in una chiave più democratica, si potrebbe evitare un declino degenerativo dell’UE.

In questo contesto attuale, è improbabile che Xi trovi interlocutori visionari, capaci di osservare la realtà non solo attraverso il filtro di un’ideologia che mira alla distruzione della Russia senza proporre valide alternative a favore del nulla, senza avere nulla in alternativa in realtà..

(Fonti: Bloomberg; ISPI; Malek Dudakov; LauraRuHK; Alexey Pushkov)