Attualità

Viaggio in Siria – Aleppo. La ricostruzione…dei corpi

Quella che segue è ‘ il diario del viaggio’ della giornalista Marinella Correggia in Siria pubblicato per la prima volta su Ora Pro Siria in luglio 2018

[su_heading style=”modern-2-blue” size=”21″]Storie siriane raccolte da Marinella Correggia[/su_heading]

Testimonianza di Naim Marachly, protesista ad Aleppo (*)

Ad Aleppo, la mia città, mentre studiavo lettere incontrai per strada un bambino poliomielitico che mendicava. La mia vita cambiò in quel momento. Cominciai con un piccolo gruppo a impegnarmi nel volontariato.

Andai a studiare in Svizzera, con l’obiettivo di tornare in Siria e mettere su un laboratorio ortopedico, per aiutare le persone a camminare. E così feci, nel 1985, una volta finiti gli studi. Non fu facile trovare altri con lo stesso amore per questo lavoro. Finalmente fui contattato dalle suore francescane che lavoravano a Raqqa e Assakè. Ogni due mesi visitavamo i bambini più poveri, prendendo le misure per costruire loro corsetti e altri dispositivi. Intanto continuavo a seguire i miei pazienti ad Aleppo: soprattutto bambini che colpiti da poliomielite o da scoliosi. Ho realizzato anche protesi per diabetici.

Tutto funzionava come…un orologio svizzero. Fino a quando, nel 2012, la guerra non arrivò anche qui ad Aleppo. Dopo un po’, per forza di cose ho cominciato a lavorare su una nuova categoria di pazienti: gli amputati di guerra…

Non ne conosco il numero preciso nel mio paese, dopo tutti questi anni, né ci sono cifre ufficiali, ma si stima che possano essere 30.000. Un numero enorme. Uomini, donne, giovani, bambini…hanno perso soprattutto gli arti inferiori, gambe amputate al livello della tibia o del femore; spesso sono amputati di due arti.

Lavorando durante questi anni di sofferenze ho potuto aiutare 186 pazienti, fra i quali 19 bambini, 13 donne, e, fra gli uomini, tantissimi giovani di meno di venti anni. E’ molto difficile fare qualcosa per gli arti superiori. Le persone che li hanno persi in tutto o in parte si illudono che potranno tornare a lavorare con le mani come prima. Ma qui, per ora, è possibile solo fare mani con un’articolazione semplice, o estetiche. ed è dura farglielo accettare. Per le protesi relative agli arti inferiori, va meglio. Ma per gli arti superiori è difficile! Poi occorre educare il paziente, riparare in caso di guasti…

All’inizio della guerra alcuni donatori locali, per esempio commercianti, pagavano le protesi per persone rimaste prive di tutto. Le organizzazioni umanitarie in genere si occupano solo di cibo e alloggio. Non ci sono programmi speciali per finanziare le protesi. E i donatori hanno quasi smesso, è difficile proseguire. Una giovane donna siriana che vive all’estero mi ha contattato per aiutarmi; adesso finanzia i costi relativi ad alcune protesi destinate a bambini di meno di quindici anni…E poi c’è la Chiesa latina che aiuta per alcuni casi, soprattutto di bambini.

La gente è diventata povera; il costo di un tutore, di un apparecchio correttivo, di una protesi è elevato per tanti. Vengono numerosi, ma poi pochi riescono a pagare. E le persone cercano protesi sofisticate, vengono a chiedere, ma il prezzo è troppo alto per loro, e se ne vanno.

Diciamo che malgrado le sanzioni, si arriva a far passare il materiale per le protesi…

Il mio sogno? E’ lo stesso di quando tornai dalla Svizzera… servire le persone, ora rovinate dalla guerra. Offrire loro protesi adatte ed efficaci e sofisticate, e gratuitamente!

L’ultimo caso che ho trattato mi ha fatto soffrire molto. Un giovane che ha perso la gamba a causa di una mina. Con l’aiuto di diverse persone abbiamo trovato il denaro per la protesi. L’abbiamo messo in piedi, si è riabituato a camminare. Aveva iniziato a lavorare come portinaio in una scuola. Ma ecco che il moncone si è rattrappito, è diminuito di volume. Non può più camminare. E’ di nuovo a terra, in attesa di trovare i soldi per rifare tutto…

Ecco solo uno dei casi.

Abbiamo bisogno di sognare, finché il sogno non diventerà realtà.

E intanto, come un lupo un po’ solitario, continuo a battermi per rimettere in piedi il maggior numero possibile di pazienti.

(*) Naim sta curando, fra gli altri, il piccolo Mahmoud che in questa guerra ha perso non solo il papà soldato (disperso) ma anche le sue due gambe, mentre era già nato senza braccia.

 

articolo pubblicato su Ora Pro Siria

 

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

Recent Posts

Siria – L’offensiva di Hayat Tahrir al-Sham

L'offensiva di Hayat Tahrir al-Sham: connessioni turche e sviluppi sul campo L’offensiva di Hayat Tahrir…

20 ore ago

La fragilità della deterrenza moderna

Nel contesto di un conflitto che sta rapidamente degenerando in uno scontro diretto tra superpotenze…

23 ore ago

Trump e la diplomazia da Mar-a-Lago: Tra Contatti Internazionali e Legge Logan

Donald Trump, recentemente rieletto presidente degli Stati Uniti, sembra aver già iniziato a orientare la…

1 giorno ago

Putin al Vertice CSTO: centri del potere di Kiev possibili obiettivi

Putin al Vertice CSTO in Kazakistan: Nuove Armi Ipersoniche e Avvertimenti a Kiev Il presidente…

1 giorno ago

UCRAINA – Ora qualcuno ipotizza persino di cedere armi nucleari a Kiev

Funzionari statunitensi hanno discusso la possibilità di fornire armi nucleari all'Ucraina Secondo quanto riportato dal New…

2 giorni ago

Offensiva di terroristi ad Aleppo, Siria occidentale

Prosegue l’offensiva di un conglomerato di gruppi di militanti nella parte occidentale della provincia di…

2 giorni ago