Massimo Mazzucco, regista, sceneggiatore e popolare blogger, ha appena realizzato un eccellente video in cui rivela molto chiaramente le tecniche di manipolazione mediatica utilizzate per promuovere l’agenda 2030 e tutto ciò che le élite globali dei grandi potentati considerano necessario per me e per te, e quali sono i pericoli che dobbiamo temere.
Nel video, Mazzucco fa particolare riferimento alle Big Six americane, ovvero le sei più grandi corporation degli Stati Uniti che controllano la quasi totalità del panorama mediatico del paese.
Le cosiddette “Big Six’s, big media” rappresentano un oligopolio di sei grandi conglomerati mediatici che controllano una parte significativa dei media negli Stati Uniti. Queste sei corporation sono:
• Comcast: È la più grande società via cavo negli Stati Uniti e possiede NBCUniversal, che include la rete NBC, CNBC, MSNBC, Telemundo e numerosi canali televisivi e piattaforme digitali.
• The Walt Disney Company: È una delle più grandi e influenti società di intrattenimento al mondo. Possiede ABC Television Network, Disney Channel, ESPN, Hulu, 20th Century Studios e molte altre piattaforme e società di produzione cinematografica e televisiva.
• ViacomCBS: È il risultato della fusione tra Viacom e CBS Corporation. Detiene canali come CBS, Showtime, MTV, Nickelodeon e altri importanti marchi televisivi e cinematografici.
• AT&T: Oltre ad essere una delle principali società di telecomunicazioni negli Stati Uniti, AT&T possiede WarnerMedia, che include HBO, CNN, TNT, Warner Bros. e altri servizi di streaming.
• News Corporation: È di proprietà del magnate dei media Rupert Murdoch ed è responsabile di diverse importanti aziende, tra cui Fox News, Fox Broadcasting Company, e il Wall Street Journal.
• Sony Corporation: Sebbene sia conosciuta principalmente per l’elettronica di consumo, Sony ha anche una presenza significativa nel settore dei media con Sony Pictures Entertainment, che produce film e programmi televisivi.
Questo oligopolio dei media ha conseguenze significative per l’informazione libera e indipendente negli Stati Uniti:
• Concentrazione del potere: Il controllo di queste sei corporation sulla maggior parte dei media significa che un numero limitato di aziende ha una notevole influenza sulla narrativa mediatica e sugli argomenti di interesse pubblico. Ciò potrebbe portare a un’omogeneità nella copertura dei fatti e alla promozione di specifiche agende o punti di vista.
• Limitazione della diversità delle voci: L’oligopolio dei media può ridurre la varietà delle opinioni e delle prospettive presentate al pubblico. Le voci e le opinioni di minoranza possono essere marginalizzate o trascurate, rendendo difficile per il pubblico accedere a una gamma completa di idee.
• Minore attenzione a questioni locali: Poiché queste grandi corporation mediatiche hanno una portata globale e nazionale, potrebbero dedicare meno attenzione alle notizie e agli eventi a livello locale, riducendo così l’informazione su questioni specifiche delle comunità locali.
• Potenziale conflitto di interessi: Le grandi corporation mediatiche spesso hanno anche interessi in altre industrie, come l’intrattenimento, la tecnologia e l’elettronica. Questo potrebbe portare a un potenziale conflitto di interessi nella copertura di notizie che riguardano tali settori.
• Mancanza di pluralismo e concorrenza: L’oligopolio può ostacolare l’emergere di nuovi player mediatici e limitare la competizione nel settore. Ciò potrebbe influenzare negativamente l’innovazione e la qualità dell’informazione fornita al pubblico.
Per affrontare le problematiche di un’informazione libera e indipendente, è essenziale promuovere la diversità delle voci e sostenere il giornalismo indipendente e di qualità. Gli sforzi per garantire la neutralità e l’obiettività nella copertura delle notizie dovrebbero essere incoraggiati, e i lettori e gli spettatori dovrebbero cercare fonti di informazione diverse e affidabili per ottenere una prospettiva più completa degli eventi. Inoltre, le leggi antitrust potrebbero essere rafforzate per ridurre il potere delle grandi corporation mediatiche e favorire un mercato mediatico più competitivo e pluralistico, ma tutto ciò non è all’orizzonte.
Vi invito vivamente a vedere il video di Mazzucco, ove dimostra con i fatti quanto la situazione sia grave e quanto il potere di persuasione mediatica a reti unificate non solo agisce attivamente sulle convinzioni delle persone, ma ostracizza e condanna all’isolamento ed al discredito qualsiasi altra fonte libera che di discosta dalla narrativa di turno propagandata.
Buona visione!
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