Vietato l’ingresso in Germania a Varoufakis per le sue idee su Israele

LA GERMANIA VIETA L’INGRESSO A VAROUFAKIS: DOVEVA PARLARE DELLA CAUSA PALESTINESE

Per l’ex ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis, oggi alla guida del movimento Diem25 da lui fondato, è scattato il divieto assoluto di entrare in Germania. Non solo. Varoufakis non potrà nemmeno partecipare a videoconferenze sulla politica che hanno luogo nel paese. La motivazione? In un suo discorso, pubblicato venerdì scorso, Varoufakis chiedeva la pace tra israeliani e palestinesi. Parole che avrebbe dovuto pronunciare nel corso del congresso palestinese, a Berlino, una conferenza di tre giorni cui il politico greco era invitato. Evento che, però, è stato interrotto dalle forze dell’ordine tedesche.
Fonte: Fatto Quotidiano 

Il politico e giornalista italiano Pino Cabras commenta così l’inusitata decisione del governo tedesco:

BERLINO, ABBIAMO UN PROBLEMA.

La Germania è un magnifico paese, ma attualmente subisce la deriva di una classe dirigente di maggiordomi buoni a nulla ma capaci di tutto. La vita democratica, a partire dalla libertà di parola, è la posta in gioco più immediata. Come leggere altrimenti l’impedimento a carico di Yanis Varoufakis, l’economista e politico greco al quale è vietato entrare in Germania in ragione delle sue posizioni politiche sulla questione palestinese? Questo diktat si aggiunge alle incriminazioni di cittadini tedeschi che espongono la bandiera palestinese e per questo sono equiparati a fiancheggiatori del terrorismo.

La Germania, uno dei paesi che fornisce più armamenti a Israele, è anche costantemente allineato dal suo governo nel giustificare i suoi atti a ogni costo. Persino il ministro degli esteri italiano, Tajani, ha ammesso che l’attacco iraniano di ieri notte era una risposta all’atto di guerra israeliano contro l’ambasciata iraniana a Damasco.

I governanti tedeschi no. Per loro Israele è solo una vittima e chi non è d’accordo va represso con metodi incompatibili con la democrazia. La follia dei provvedimenti germanici si spinge addirittura a vietare perfino le videoconferenze che dovessero ospitare Varoufakis.

Contemporaneamente Ursula Von Der Leyen, anche lei espressione piena di questa generazione di politici teutonici telecomandati, ha attaccato pesantemente i candidati di Alternative für Deutschland raccogliendo le insinuazioni maccartiste che stanno inquinando le azioni dell’Europarlamento, sempre più preda di una pericolosissima russofobia.

Il cedimento del paese più popoloso dell’Unione europea alla nuova stagione belligerante e autoritaria dell’atlantismo è un segnale estremamente grave. Dieci anni fa queste tendenze erano confinate all’Ucraina con qualche riflesso nei paesi UE più vicini.

Oggi, dopo che in Ucraina hanno chiuso i partiti e i giornali e consegnato il paese al disastro, il modello di una classe dirigente appiattita sugli interessi nordamericani e pronta a tappare la bocca al dissenso per portarci in guerra si è trasferito nel cuore del continente.

Nessuna delle libertà costituzionali fondamentali è più un porto sicuro. Dovremo lottare per la sovranità popolare e dovremo farlo da subito.

Pino Cabras

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Varoufakis: UE responsabile delle atrocità di Israele, “Germania, Italia e Francia inviano armi a Rafah”

L’economista e politico greco Yanis Varoufakis ritiene che i paesi europei condividono la responsabilità delle atrocità commesse a Gaza da Israele.

“Noi europei abbiamo creato il problema. … Stiamo giocando un ruolo vizioso nella sua perpetuazione”, ha dichiarato Varoufakis ad Al Jazeera.

L’ex ministro delle Finanze ha accusato il capo della politica estera dell’UE Borrell di ipocrisia per aver affermato che non veniva esercitata sufficiente pressione su Israele, ricordando che l’UE stava “armando collettivamente” Israele.

“Mentre parliamo, Germania, Francia e Italia stanno inviando gli armamenti che vengono utilizzati a Rafah per uccidere le persone”, ha aggiunto Varoufakis.

Inoltre, l’economista ha sottolineato che, mentre la posizione ufficiale dell’UE è quella di sostenere una soluzione a due Stati, i paesi europei sono “completamente” a sostegno del governo Netanyahu, “il cui lavoro di una vita è stato la distruzione di ogni prospettiva di uno Stato palestinese”.

Fonte: lantidiplomatico.it

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