Categories: Attualità

Voglio che scriviate qual’è il giudizio morale su chi arma in una guerra una parte in causa (l’attaccante aggressore) e poi manda gli ispettori per indagare solo sull’attaccato.

Ho messo giù un commento ‘di intervento’ a questo ennesimo articolo di Avvenire che continua ad ignorare le quotidiane stragi dei ribelli, ed in questa carneficina, chi è l’aggressore.

Domando agli amici di Avvenire, al fondo, chi siamo noi cristiani e in cosa confidiamo. Se è più possibile,  per noi  per l’incontro fatto,  e l’iniziativa di Cristo nella storia guardare al mondo  senza un volto.

E se per questo Volto, grati di un cambiamento di cui facciamo esperienza ogni giorno, certi di questa presenza che salva possiamo vivere poi e guardare i fatti che accadono con la stessa logica del mondo.

E’ possibile, alla luce della novità di Cristo, non dare un giudizio netto sulla violenza e sulla sopraffazione ed invece abbracciare il solito modo di cambiare il mondo da sempre adottato dal potere ( non quello dei dittatori ma da un’altro più pervasivo, subdolo ed efficace che può fare ancora ‘meglio’…)?

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Ho esaurito le parole, ma ecco il mio commento, la mia esortazione:

Le fonti che voi usate sono come ‘selezionate’ accuratamente, Ma come per seguire una logica che in questa guerra non c’è: cioè senza una responsabilità. E quindi per il male e non per il bene.

Di bene ce n’è uno solo la pace. E la pace è che i siriani possano scegliere. Ora oggi chi vuole che scelgano?
Loro hanno già scelto. uno studio della Nato del 2013 dice che il 70% ha scelto per Assad e sono molto di più dell’inizio della cosidetta rivolta (eterodiretta: è l’Ansa che dice che il maggior finanziatore è il la monarchia assolutistica del Kuwait).

Il maggior bene non è un progetto politico: è la vita (non la negazione della vita stessa). il secondo luogo il bene è la fine della guerra nella libertà. E la libertà non è quella parola chiamata ‘democrazia’, ma la libertà di scegliere ed avere una vita dignitosa e per noi cristiani la fede in Cristo e fare una vita cristiana con i nostri fratelli uomini.

Ora, quello che gli avvenimenti promettono è una situazione orribile di sopraffazione e di negazione di ogni più elementare libertà.
Se ne vedono i segni e le conseguenze.
Ma le notizie non sono date correttamente.

L’Osservatorio per i diritti umani a cui continuate a far riferimento e menzionare ha sede a Londra ed usa le fonti dei ribelli che sono anche al Nusra ed Isil, cioè i terroristi.

Gravissimo che non riportate i numerosi colpi di morati che mietono vittime nelle scuole a Damasco e nelle piazze, che giungono precisi nei momenti di più affollamento per provocare più vittime.

Si fa finta di ignorare che chiaramente oggi il vero problema per i siriani è sostenere un’aggressione che ha come fine solo un cambio di regime. Ciò che si prospetta non è neanche lontanamente assimilabile alla situazione preesistente, ma assai peggiore.

Leggerezza, inesattezze, poca attenzione nessun ascolto delle testimonianze dei cristiani siriani e dei patriarcati siriani e libanesi è il riassunto del vostro operare sulla SIRIA dallinizio del conflitto.

Amici, la vostra assenza si sente, ma l’assenza farebbe ancora poco danno.. c’è una cosa più meschina che i cristiani siriani e tutti i siriani non si meritano. è il non raccontare la verità su questo orrendo genocidio, in questa guerra d’aggressione contro un popolo intero, la loro storia e la loro tradizione che è anche nostro patrimonio. .è neanche noi cristiani non diamo loro una voce che non hanno, anzi..

Anche se in questi casi le casistiche sono orribili, di fronte alle bombe di Homs sui civili, alle centinaia di vittime, le esecuzioni di ogni oppositore e dissidente, le bombe sulle case…la cosa veramente orribile è che l’Europa e specialmente gli USA si muovono a senso unico! A favore dei banditi. E nessuna voce si leva per l’innocente e si chiede cosa vuole.

Infine, solo un pò più di attenzione nel collegare le notizie consentirebbe di dare una lettura corretta degli avvenimenti. Un pò di attenzione giornalistica: per esempio se si parla di uso del cloro in battaglia sarebbe utile ricordare almeno ricordare al lettore che una fabbrica con tonnellate di cloro situata in periferia ad Aleppo era caduta in mano agli ribelli, la notizia è del 2012..aiuterebbe almeno ad una corretta lettura.
In secondo luogo se Assad deve consegnare anche il cloro deve consegnare ogni altro composto chimico.
Ma non vi attaccate ora a queste semplici osservazioni sono solo esempi, non facciamone una questione di sterile dialettica mentre ciò che è in ballo e molto di più.

Voglio che scriviate qual’è il giudizio morale su chi arma in una guerra una parte in causa (l’attaccante aggressore) e poi manda gli ispettori per indagare solo sull’attaccato. Fatevi questa domanda, da cattolici, cioè da uomini che hanno messo al centro della vità la verità.

Secondariamente sarrebbe opportuno rispondere a questa domanda, fatta non da me ma dai morti: giacchè le armi chimiche oggi è certo che le hanno usate a Ghouta i ribelli con l’aiuto della Turchia con 1400 civili uccisi, come mai nessuno ha niente da dire e nessuna ‘linea rossa’ è oltrepassata? E’ forse come il confine turco oltrepassabile solo in una direzione? Vi fate queste domande? E come rispondete?!”

Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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