Ogni giorno un equipaggio di un elicottero russo rischia la vita per lanciare nelle zone ancora in mano ai ‘ribelli’ volantini che invitano a riconciliarsi ed a deporre le armi. Questo tipo di attività è solo una delle tante messe in campo dalla Russia che si è prodigata per portare alla riconciliazione circa 1.000 gruppi armati in tutta la Siria e per fornire assistenza alla popolazione. L’attività del Centro russo di riconciliazione ha avuto successo: sono 100.000 i militanti che hanno deposto le armi, sono stati amnistiati ed hanno usufruito della riconciliazione con il governo siriano e che in seguito hanno scelto tra il continuare a combattere in altre aree oppure il passaggio alla vita civile o l’impiego nell’esercito siriano.
A fronte di questa chiara volontà che tiene conto di quali siano le priorità per la la SIRIA -SIRIA, ci sono gli stati occidentali coalizzati che secondo la legge del più forte e della convenienza economico-militare, sono legati – senza se e senza ma – alla politica degli Stati Uniti.
Questa coalizione di mutuo soccorso (ma non di pari dignità), ha la caratteristica di pretendere di avere ragione su tutto, a qualunque costo e con qualunque mezzo: sono gli stati che danno le libertà ai propri popoli ma che poi decidono – a prescindere dai principi che falsamente dicono di difendere – secondo gli stretti margini che consentono gli schemi ideologici del profitto.
In proposito, oggi ho sentito in TV, il caso di un medico che ha sostituito 600 valvole aortiche non perché ci fosse il bisogno ma perché per ogni valvola cambiata, corrispondeva un guadagno per l’operazione presso una clinica privata.
Il fatto è descritto dalla sentenza n. 33136 del 6 settembre 2011 della V Sezione Corte di Cassazione: è la condanna per omicidio colposo nei confronti di un chirurgo che è intervenuto senza una reale necessità spinto soltanto da fini di lucro. Il cardiochirurgo ha operato avendo come obiettivo principale, non la salute del paziente, ma il superamento dei 600 interventi annui, numero oltre il quale sarebbe scattato un “premio” aggiuntivo di 500 euro ad operazione…
E questa la misura anche nel ‘macro’. Questo è il sistema a tutti i livelli. E non è eccezione: è la logica ed il sistema, la misura delle alleanze, il collante che di fatto ha corrotto le nostre istituzioni: se si abbraccia la logica del profitto, quella è la strada.
La logica statunitense è ispirata da un mondo così, dove predomina la ‘necessità’ di anteporre certi interessi all’uomo. Il piano per la Siria che è ormai chiaro: prevede una balcanizzazione pura e semplice; quello che sta facendo Washington è spingere i curdi a sottrarre i giacimenti petroliferi più ricchi ai siriani, per poi dichiarare i territori conquistati come una enclave curda da preservare.
Domanda: “Ma perché allora gli USA non intervengono direttamente”? Questo è dovuto al fatto che il Pentagono formalmente, il Pentagono non ha diritto di operare in segreto sul territorio di paesi terzi senza una dichiarazione di guerra che deve passare attraverso il Congresso. Il problema è però aggirato quando la guerra si configura come un’operazione effettuata da parte di ‘forze speciali’ in misura limitata , a supporto di altre forze locali che operano contro organizzazioni terroristiche.
Intanto Israele continua nel meridione della Siria a contrattaccare i reparti siriani qualsiasi cosa cada sul suo territorio: anche un piccione che si è sentito male corrisponde ad una reazione forte e decisa. Al Nusra e C , lo ha capito e gli incidenti aumentano. Al Nusra si fa baldanzosa grazie a questo sostegno ed oggi ha contrattaccato verso Damasco causando perdite all’esercito nazionale siriano. Per giunta, dopo quanto avvenuto negli ultimi giorni , anche oggi la forza aerea israeliana ha replicato: Israele ha colpito le posizioni dell’esercito siriano dopo un attacco di mortaio sulle alture del Golan, di origine sconosciuta.
Tel Aviv continua ad attaccare le truppe siriane, che combattono con il gruppo “al Nusra” appartenente ad al Qaeda. L’aviazione israeliana – nel corso dei 6 anni di guerra – ha effettuato decine di attacchi contro le forze governative nelle alture del Golan. Per Damasco, le azioni di Tel Aviv costituiscono favoreggiamento e complicità con i terroristi.
Intanto la coalizione internazionale anti-ISIS ha ampliato il suo raggio d’azione: non bombarda solo Raqqa ma anche la zona di Palmira e di Deir Ezzor. Ci saranno altri errori che colpiranno l’esercito siriano? Il rischio c’è e la scusa per indurre la Russia a ripristinare il memorandum per la prevenzione degli incidenti anche.
E’ comprensibile quindi che l’esercito siriano si giochi ‘il tutto per tutto’. Così mentre qui da noi ci si lamenta dell’emergenza caldo , nel deserto siriano – a temperature a noi improponibili – le unità alleate irachene e libanesi si sono spostate lungo il confine siro-iracheno in direzione di Deir Ezzor, che per alcuni anni è stato fatto oggetto di furiosi attacchi da parte dello Stato Islamico.
La forza siriana è costituita oltre che dal 5° corpo d’armata siriano anche dalle unità “Hashd Sha’ab” “Hezbollah” e dai gruppi sciiti filo-iracheni “Liva Fatimiyyun” ( “Brigata dei Fatimidi”). Tutte le forze di cui sopra, hanno svolto un ruolo chiave nelle operazioni delle forze governative siriane nella zona sud-est della Siria, ed hanno liberato le zone di Suwayda, Homs e Damasco.
Ora l’esercito siriano e alleati sono riusciti a raggiungere la strategica stazione di pompaggio T 2. Nell’operazione sono stati usati ampiamente veicoli blindati e artiglieria pesante.
Il video mostra le forze siriane che procedono veso Deir Ezzor su un carro armato T 90 (si trovano ora ad un centinaio di km): Attualmente i militanti anti-governativi non sono presenti lungo tutto il confine siro-iracheno ma solo in alcuni punti dove sono ben protetti dalla coalizione (come al Tanf) o in prossimità di cittadine e rilievi montuosi. Il finanziamento da parte dei paesi del Golfo dopo la crisi qatariota è scesa drasticamente.
Vladimir Putin e Donald Trump si incontreranno ai primi di luglio, a margine vertice “Big Venti” di Amburgo, vedremo se il mondo civile che si è abbondantemente sputtanato con i sauditi (cioè con i primi finanziatori del terrorismo), avrà ancora un briciolo di dignità.
Ed Assad ? Il presidente siriano è andato oggi a visitare un posto di blocco vicini Hama insieme alla sua famiglia ed ha visitato i feriti. Quando andrà anche Trump per vedere cosa vuole il popolo siriano?
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