Grazie alla mediazione della Russia è stata raggiunta una tregua a Wadi Barada e sbloccato il problema dell’afflusso di acqua a Damasco impedito dai militanti armati
Subito dopo che le forze governative hanno riconquistato le alture principali e ricevuto i rinforzi (brigata d’elite 42th della 4a Divisione meccanizzata) nella zona di Wadi Barada, i terroristi di “Fatah al-Sham” hanno accettato i termini dell’armistizio proposti dal governo siriano.
Ieri una delegazione russa si è intrattenuta con i leader jihadisti per più di 2 ore di colloqui che hanno portato alla fine a concordare un accordo, in base al quale gli islamisti si impegnano a:
1. fornire l’accesso ai tecnici siriani per riparare la stazione di pompaggio, conseguentemente si prevede che con lasso di tempo di 2 settimane il problema dell’acqua potabile a Damasco sarà risolto.
2. consegnare tutte le armi pesanti e medie.
3. i militanti non residenti vengono inviati al di fuori della regione in provincia di Idlib.
4. gli estremisti locali rimarranno e dovranno aiutare l’esercito governativo per mantenere la sicurezza nelle città e nei villaggi del distretto di Wadi Barada.
È stato riferito che il cessate il fuoco entrerà in vigore oggi, a partire dalle 09:00.
Update. I militanti “Fatah al-Sham” hanno nominato Sarieh Abu Al Ordon come nuovo capo nella regione di Wadi Barada. A quanto pare il nuovo leader terrorista avrebbe cercato di annullare gli accordi raggiunti con l’esercito governativo. Tuttavia il comando siriano ha dichiarato che un gran numero di militanti armati di al Nusra a Wadi Barada non sono daccordo e vogliono la soluzione proposta.
update ore 16.35: sono ripresi gli scontri armati a Wadi Barada (Kefr Ziet e Barlhya Axes) dopo che i terroristi hanno aperto il fuoco contro la squadra di tecnici inviata per la riparazione dell’acquedotto, secondo i termini concordati per la tregua.
update 9/01/2017: Dopo la nomina del nuovo comandante del gruppo al Nusra, i militanti hanno cominciato a pretendere condizioni inaccettabili che hanno portato alla rottura della tregua ed alla violazione degli accordi precedentemente raggiunti e si sono rifiutati di lasciare la zona occupata ed evacuare a Idlib.
Come risultato, le forze governative ieri sono tornate all’attacco. Le posizioni dei jihadisti nelle colline circostanti sono stati sottoposte a massiccio bombardamento da parte dell’ artiglieria siriana. Coinvolta nell’operazione anche l’aviazione.
Sotto una pioggia di proiettili e bombe, i ribelli hanno abbandonato una serie di posti di blocco e le alture che prima erano sotto il loro controllo. Unità siriane hanno fatto oggi progressi significativi.