Il Washington Post chiama all’indignazione per la guerra allo Yemen – ma nasconde il ruolo americano in essa

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Giusto in tempo per il Natale, il Washington Post piange per l’epidemia di colera in Yemen causata dalla guerra americano-saudita contro il paese: Un milione di persone hanno contratto il colera in Yemen. Dovreste essere indignati. [in inglese]

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa ha riferito oggi che un milione di yemeniti hanno contratto il colera negli ultimi 18 mesi. Più di 2.000 sono morti, secondo le Nazioni Unite. È la più grande epidemia di colera nella storia del mondo.

Sedici milioni di persone non hanno un accesso sicuro a cibo e acqua puliti. La malattia potrebbe raggiungere di nuovo il picco a marzo, quando inizierà la stagione delle piogge. Gli esperti avvertono anche che le malattie uccidono più persone e più rapidamente quando una popolazione è denutrita. Nello Yemen, 1,8 milioni di bambini sono gravemente malnutriti. Quasi mezzo milione di neonati e bambini muoiono di fame.

DOVRESTE ESSERE INDIGNATI, dice il Washington Post. Ma indignati per cosa? Non una parola nel pezzo menziona il fatto che gli Stati Uniti stanno dirigendo la guerra contro lo Yemen e forniscono ai sauditi tutto ciò di cui hanno bisogno per commettere i crimini di guerra in corso.

Gli Stati Uniti forniscono le bombe, forniscono l’intelligence e dall’inizio dell’anno hanno raddoppiato [in inglese] i loro voli di rifornimento per gli attacchi sauditi. (I militari ora stanno intenzionalmente nascondendo [in inglese] questi dati).

Gli attacchi sauditi, con le bombe degli Stati Uniti, basati sulle informazioni che gli Stati Uniti forniscono e resi possibili dal rifornimento in volo degli Stati Uniti, mirano intenzionalmente [in inglese] all’acqua, alle scorte di cibo e alle infrastrutture per affamare la popolazione:

Ahmad Algohbary @AhmadAlgohbary

1000 giorni di guerra saudita allo Yemen guidata da Regno Unito e USA:

12.000 civili uccisi.

21.000 civili feriti.

Infrastrutture distrutte:

Scuole e istituti: 763

Mercati popolari e centri commerciali: 576

Reti di serbatoi d’acqua: 524

Strutture governative: 1.654

Ponti e strade: 1.941

Porti: 15

Aeroporti: 14

Siamo devastati

Durante gli ultimi giorni, i raid aerei USA/sauditi hanno ucciso [in inglese] da soli almeno 130 civili:

Secondo Rupert Colville, portavoce dell’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani (OHCHR), 136 civili e non combattenti – tra cui donne e bambini – sono stati uccisi e altri 87 feriti in attacchi aerei nei governatorati di Sana’a, Sa’da, Al-Hudaydah e Ta’izz nel periodo dal 6 al 16 dicembre.

La scorsa settimana le bombe fornite dagli Stati Uniti hannoucciso [in inglese] almeno dieci donne che si dirigevano ad un matrimonio.

Mentre distruggono le sue infrastrutture, i sauditi e gli Stati Uniti hanno eretto un blocco totale [in inglese] attorno al paese. Le navi statunitensi aiutano a sigillare la costa yemenita. I soldati americani sono sul terreno [in inglese] in Yemen e quest’anno ci sono stati più di 120 attacchi con droni statunitensi allo Yemen.

Mentre alcune parti del governo degli Stati Uniti stanno lavorando con i sauditi per provocare il genocidio in Yemen, altre parti stanno cercando di impedirlo. Il consulente legale entrante del Dipartimento di Stato ha ammesso [in inglese] che il blocco è illegale secondo il diritto americano e internazionale. Il Vice Segretario di Stato chiede [in inglese] la rimozione del blocco che il Pentagono sta sostenendo.

I sauditi hanno affermato più volte di aver tolto il blocco per far entrare aiuti nel paese. Gli Stati Uniti affermano di aver aumentato il proprio aiuto umanitario nello Yemen. Ma l’USAID, l’organizzazione governativa che distribuisce tali forniture, afferma [in inglese] che questo non è vero. Ha soldi da spendere ma nessun modo per far arrivare i beni nel paese e alle persone che ne hanno urgente bisogno:

Non ci sono segnali che il blocco dei porti dello Yemen da parte della coalizione militare guidata dai sauditi sia diminuito per consentire agli aiuti di raggiungere comunità sempre più a rischio di morire di fame, ha detto martedì il capo dell’ente umanitario del governo degli Stati Uniti.

Non c’è una sola parola su tutto ciò nel pezzo del Washington Post. Secondo il Post, gli Stati Uniti semplicemente non esistono in quella guerra. È una “campagna saudita” ed è una “coalizione saudita” che muove guerra e causa il colera, senza dire una parola sul fatto che gli Stati Uniti e il Regno Unito ne fanno parte. Apparentemente è politica editoriale del Washington Post non menzionare mai la colpevolezza americana in quella guerra. Anche reportage, articoli ed editoriali precedenti [tutti e tre i link in inglese] non menzionano affatto il ruolo militare degli Stati Uniti nella guerra.

A quanto pare dovreste essere indignati del fatto che la mancanza di alimenti di base e il facilmente prevenibile colera stanno uccidendo persone nello Yemen, ma non da quelli che lo causano.

Io, per esempio, sono indignato dal Washington Post e da quegli spregevoli editori e scrittori che stanno coprendo i crimini di guerra che il loro paese sta commettendo.

*****

Articolo di Moon of Alabama pubblicato il 22 dicembre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]

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Patrizio Ricci

Con esperienza in testate come il Sussidiario, Cultura Cattolica, la Croce, LPLNews e con un passato da militare di carriera, mi dedico alla politica internazionale, concentrandomi sui conflitti globali. Ho contribuito significativamente all'associazione di blogger cristiani Samizdatonline e sono socio fondatore del "Coordinamento per la pace in Siria", un'entità che promuove la pace nella regione attraverso azioni di sensibilizzazione e giudizio ed anche iniziative politiche e aiuti diretti.

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