3) La teologia dell’acquario

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Gli psicologi dicono che avere un acquario è rilassante. Io prendo atto di quello che dicono gli psicologi ma devo constatare che per quello che mi riguarda come relax non funziona un granchè. Anzi. Finchè sono di corsa, tutto bene, controllo che i pesci siano vivi, gli do da mangiare e via; ma se capita che ho tempo e mi fermo a guardare davvero i pesci, il primo pensiero che mi nasce è “Però, che vita insulsa che fanno i pesci… Nuota in su, nuota in giù, mangia ogni tanto, e poi nuota in su e nuota in giù… misericordia, che vita insulsa ad essere un pesce!”.

Poi, se ho ancora un po’ di tempo per guardare i pesci e pensare, viene il problema, perchè guardi i pesci che nuotano su e giù e ti dici “Ma la mia, di vita, è tanto meglio?”. Ti alzi, ti lavi, fai colazione, vai a lavoro, pranzi, torni da lavoro, ceni, vai a dormire e il giorno dopo ti alzi, ti lavi, fai colazione, vai al lavoro… Ogni tanto una gioia, come i pesci quando arriva il mangime, una vacanza, un cinema, una bella serata. Ma per il resto …

Ecco, magari il tuo acquario è un po’ più grande, per cui all’inizio come il pesciolino nell’acquario nuovo quando lo compri, guizzi in qua e in là tutto contento, ti sembra tutto pieno di opportunità… poi il tempo passa e alla fine, prima o poi, diciamo passata la prima metà della vita, conosci ogni angolo dell’acquario. E nuoti stancamente su e giù. Tanto l’acqua è sempre la stessa.

Infatti certa gente… si chiama la crisi della mezza età. E meno male che almeno a mezza età c’è la crisi, se non l’hai avuta prima… A quarant’anni o cinquanta uno si ferma un attimo, guarda la propria vita e si dice “ma che sto facendo di me, della mia vita, del mio tempo?” E se non ha una risposta, si sente soffocare, gli piglia l’ansia e che fa ? Prende e molla tutto, moglie e figli (o marito e figli) e ricomincia una vita. Salta nell’acquario a fianco, che è poi tipo il suo, ma solo non è già conosciuto. Si illude di ricominciare una vita, perchè se non sei stato buono a farti una vita quando avevi vent’anni ed eri capace di tutto, spiegami cosa pensi di fare a quaranta o cinquanta anni… Mah!

Come se un’altro acquario, un’altra persona accanto, cambiassero davvero la questione.

Allora cosa ci vuole?

Se guardate i film della pixar, lo sapete. Avete mai visto Knick knack?

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L’omino di neve che nella sua pallina è isolato dagli altri soprammobili e fa di tutto per uscire dalla sua prigione, infine casca in una vasca più grande, ma è tutto felice, perchè nella vasca c’è una sirena graziosa… eccetera.

Il problema non è trovare un acquario nuovo, o un acquario più grande. Il problema è che nell’acquario ci sia una presenza.

Che non è l’altro pesciolino come te, questa è la grande illusione che il nostro mondo proietta sull’amore e che lo rende deludente e quindi alla fine violento. Non è l’amore che ti fa felice. Non è l’altro che ti può rendere felice. Non è che cambiando “altro” alla fine ne trovi uno che ti rende perfettamente felice o anche solo abbastanza felice. Non è che saltando via da un acquario all’altro alla fine trovi l’acquario perfetto. Trovi solo che ad un certo punto sei troppo vecchio per saltare via dall’acquario e ti tieni l’ultimo.

Ciò che manca è il senso.

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